Per la sua versatilità l'approccio narrativo è
particolarmente indicato in ambito didattico per tutti gli ordini e gradi di scuola.
Insegnamento e apprendimento sono un processo unico che co-evolve attraverso l'azione. L'agire didattico è quindi sempre contestuale e situato e non può essere predeterminato. Per
questo non è riducibile a formule generali e invarianti rispetto alla situazione didattica. Se si condivide un simile approccio, allora la narrazione costituisce uno strumento
estremamente flessibile, capace di adattarsi alle più diverse e concrete esigenze, e di conseguenza è ottimale per una didattica
situazionale.
Il digital-storytelling si configura pertanto come un luogo di formazione, di sperimentazione e di produzione, che mette a frutto il potenziale pedagogico della narrazione per sviluppare conoscenze e competenze, agendo in modo sensibile sul tessuto culturale, sociale e produttivo dei ragazzi. Impiega modalità innovative di didattica partecipata e attiva, intesa come incubatore creativo e generativo di relazioni, interconnessioni e progettualità.
Il Digital Storytelling favorisce l’apprendimento attivo e profondo, il pensiero critico, la capacità di sintesi e di analisi, consentendo, nella forma intermediale e digitale, l’effettiva integrazione della tecnica e della tecnologia nell’istruzione. Inoltre l’educazione al racconto, all’ascolto, all’analisi, alla comprensione e alla creazione di racconti potenzia la capacità di immaginazione, di immedesimazione e la consapevolezza emotiva, facilitando i processi di socializzazione. Per tale ragione lo storytelling si presta a essere usato in situazioni educative che richiedono una carica aggregativa. Infine, essendo la narratività transmediale una forma comunicativa particolarmente adatta alla trasmissione delle tradizioni e delle identità culturali, essa rappresenta uno strumento ideale per la valorizzazione e la promozione dei patrimoni storico-artistici e paesaggistici.
Per sua natura la narrazione si presta ad essere facilmente tradotta in ogni genere di media e di formato (dalle pitture rupestri al canto, dalla danza all'architettura, dalla letteratura scritta al cinema). Nella comunicazione digitale convergono tutte le tipologie e formati mediali (disegni, fotografie, musiche, testi, dipinti, video ecc.), tradotti in bit: questo rende il digitale una tecnologia ideale per esprimere al meglio il carattere "multiforme" della narrazione. Per questo motivo la narrazione può costituire una via privilegiata per integrare nella didattica le tecnologie digitali e sviluppare negli studenti quelle competenze che consentano loro di essere protagonisti consapevoli e attivi della cultura partecipativa che caratterizza l'età dei nuovi media e della comunicazione transmediale.
Se si fa riferimento alla versione 2.1 delle DigComp rilasciata nel 2017 dal Centro di ricerca europeo, si può notare come la pratica del digital storytelling coinvolga tutte e 5 le aree di competenza che vengono in essa individuate:
· informazione e data literacy;
· comunicazione e collaborazione;
· creazione di contenuti digitali;
· sicurezza;
· problem solving.
La capacità di reperire contenuti, valutarli, rielaborarli, creare nuovi contenuti a partire da quelli dati; utilizzare in modo integrato codici differenti; collaborare, pubblicare online e condividere, interagire e dialogare con altri utenti; gestire i propri account e, quindi, la propria identità digitale, coltivare netiquette e sicurezza sono tutte procedure e operazioni costitutive del processo di realizzazione di una narrazione digitale e rappresentano aspetti essenziali della media education, il cui obiettivo è formare le competenze necessarie all'utilizzo dei nuovi media.
La narrazione, integrata con strumenti digitali, può costituire quindi un valido supporto per la didattica e la gestione dell'azione formativa in svariati casi:
· documentare un evento come un'uscita didattica, un viaggio d'istruzione, un'attività sportiva
· raccontare un'attività didattica di gruppo o laboratoriale;
· presentare la propria scuola o il proprio territorio;
· narrazione autobiografica: realizzare un portfolio in cui raccontare sé stessi;
· produrre un diario di apprendimento in cui documentare il proprio percorso formativo;
· creare videolezioni con un taglio narrativo e/o biografico in cui raccontare eventi, personaggi, opere;
· scrittura creativa di testi di vario genere: filastrocche, racconti, interviste immaginarie, poesie, slogan, meme, orazioni, dibattiti ecc.;
· realizzare reportage in forma narrativa;
· raccontare la vita della classe alle famiglie;
· recensire un libro, un film, una canzone ecc.
L'elenco potrebbe proseguire, ma è interessante notare che tutte le attività segnalate possono essere sviluppate con il ricorso a differenti tecnologie digitali o utilizzando diversi strumenti digitali in modo integrato, il cosiddetto mashup. Per cui un evento può essere documentato attraverso un video o realizzando una presentazione con fotografie e testo o attraverso un podcast o realizzando un ipertesto multimediale o, ancora, mediante un e-book o una videoanimazione.
Possono essere individuati otto passaggi per la realizzazione di un prodotto di digital storytelling: